“Come comportarsi con i bambini che dicono parolacce?”. “Devo sgridarlo, punirlo?”. “Meglio far finta di niente?”. “E se mio figlio bestemmia?”. Queste sono le domande che molti genitori si fanno.

Bambini che dicono parolacce
La prima volta che un bambino dice una parolaccia è inevitabile che come genitore tu reagisca con stupore e qualche preoccupazione.
E’ capitato anche a me. E capita a tutti i genitori di bambini che dicono parolacce.
Nessuno di noi è mai preparato a sentire la propria figlia o il proprio figlio usare certi termini, scurrili, volgari, offensivi e inappropriati.
Ma non bisogna disperare. Fa parte della loro crescita. Quasi sempre è un fenomeno passeggero e con le giuste attenzioni e poche regole si può superare con relativa facilità.
Spesso la prima parolaccia arriva durante gli anni della scuola materna, età in cui sembra difficile spiegare ai bambini che usare quel tipo di linguaggio non è un comportamento corretto.
Ma cosa fare se i bambini dicono parolacce?
Bambini che dicono parolacce. Perché lo fanno?
Sono tanti i motivi per cui un bambino inizia a dire le parolacce, non sempre ne conosce il significato e le ripete senza l’intenzione che noi adulti diamo alla parola.
Io ho notato un interesse per le parolacce già a partire dai tre anni attraverso il meccanismo dell’imitazione. Ma il fenomeno è molto comune anche durante la pre-adolescenza (chiamata anche età dello tsunami). E il tutto è accentuato in caso di presenza di fratelli più grandi.
Il meccanismo è semplice, riporta in casa e ripropone tutto ciò che sente, per constatare l’effetto che fa su di te come genitore.
Generalmente tuo figlio acquisisce solo nuovi termini di cui spesso ignora il significato.
Ma questi stessi termini hanno un effetto dirompente sui noi genitori che spesso e senza ragione tendiamo a catalogarle come qualcosa di brutto.
Ed è proprio qui che inizia la sfida.
Più come genitore diventi rigido e ti scandalizzi, più per tuo figlio la parolaccia si fissa nella mente e comincia ad usarla in modo intenzionale, per farti quasi un dispetto, per rimarcare la sua posizione, magari nei momenti meno opportuni.
Quasi per farti fare brutta figura.
Bambini e parolacce. Ecco sette regole da seguire
I bambini che dicono parolacce ci sono praticamente in ogni famiglia.
Il fenomeno preoccupa sempre i genitori ma poi generalmente si esaurisce in tempi brevi, senza lasciare traccia.

Soprattutto se riesci a sdrammatizzare questo fenomeno e considerarlo per ciò che è cioè, qualcosa di passeggero.
Ci sono molti approcci, e ogni famiglia può identificare a applicare la propria strategia.
Io come papà blogger ho deciso di focalizzarmi su alcune regole, che nel tempo, hanno dato ottimi risultati.
Sono 7 regole, fondate sul dialogo, la comprensione e il buon esempio.
1 regola: scoprire la fonte
Che sia al parco, a scuola da un compagno o da un amichetto mentre gioca all’aperto al parco, poco importa.
E’ importante invece sincerarsi se conosce il significato di quella parolaccia e spiegargli che ci sono parole che non è il caso di usare perché possono offendere e non sono piacevoli né da dire, né da sentirsi dire.
Nello stesso tempo può essere di aiuto cercare di limitare il tempo di esposizione ad ambienti “tossici”.
Devi stare attento al tipo di programmi, film e cartoni che guarda… Devi sapere che, spesso, in TV si usano linguaggi aggressivi e ricchi di parolacce… Tuo figlio dovrebbe guardare solo programmi destinati alla sua fascia di età.
2 regola: dare il buon esempio
Non c’è niente che disorienti di più un bambino dell’incoerenza degli adulti quando quello che fanno è diverso da quello che insegnano.
Sembra scontato, ma non lo è: non dire parolacce tu per primo in presenza dei figli! Focalizzati soprattutto sul comportamento. Devi essere l’esempio.
Non ha senso vietare un certo linguaggio al tuo bambino, se poi sei il primo a dare il cattivo esempio… Anzi, se tuo figlio si convince che sia “una cosa da grandi”, magari usarlo gli darà ancora più piacere, perché ci sarà il fascino della trasgressione!
3 regola: parlare insieme sul significato e l’uso delle parolacce
Cerca di far capire a tuo figlio che è normale arrabbiarsi e anche litigare, ma che bisogna mostrare il proprio disaccordo in modo corretto, composto e rispettoso.
È importante che non pensi che non deve evitare di dire parolacce solo perché glielo hai imposto tu, altrimenti, per il gusto di trasgredire o farti arrabbiare, le dirà appositamente.
Cerca di spiegare quali sono le parole “inaccettabili”, perché non vanno usate e quali possono essere gli effetti sulle altre persone, soprattutto nel caso di bambini come lui.
4 regola: lodare il buon linguaggio
Prova a chiedergli di sostituire la parolaccia con un’altra magari buffa ma non volgare: in questo modo si allontana l’attenzione dalla parolaccia ma si lascia il gusto di trasgredire e di far sorridere tutti.
Proponigli di individuare parole alternative e non offensive per esprimere rabbia, meraviglia e tristezza.
E’ importante avere un atteggiamento chiaro, che non inciti tuo figlio a ripetere quelle parolacce. Spiegagli che la parola che pronuncia è assolutamente sbagliata e che non va pronunciata più.
Incoraggialo. Se dopo qualche tentativo riesce ad evitare le parolacce che gli avevi sentito pronunciare, gratificalo.
5 regola: non dare troppo peso a una parolaccia
Di solito i bambini provano sempre un grandissimo piacere a dire le parolacce perché anche se non ne conoscono il significato colgono al volo l’effetto dirompente, dissacratorio.
Finché i bambini sono piccoli, non ha senso dilungarsi in spiegazioni. (non mostrarti né divertito né scandalizzato).
Questo non significa che devi restare completamente Indifferente. Se fai finta di non sentire molto probabilmente tuo figlio insisterà per attirare la tua attenzione.
Bisogna intervenire e spiegare perché non sta bene dirle (possono ferire gli altri, non stanno bene sulla bocca di un bimbo così bello, etc.).
Ma senza esagerare con le prediche, soprattutto se capita anche a te a volte di dire parolacce.
6 regola: abituare a chiedere scusa
Se è scappata una parolaccia offensiva contro qualcuno devi insegnare a tuo figlio a chiedere scusa: magari non si è reso conto della portata di quel che ha detto. Magari sì, ma l’insulto è sempre sbagliato e deve scusarsi con chi è stato offeso.
Se tuo figlio ha offeso qualcuno, invitalo a mettersi nei panni di chi si sente insultato. Ho notato che funziona molto come tecnica.
7 regola: creare un clima di fiducia e di rispetto
Rimproverare il tuo bambino piccolo perché dice parolacce non è un buon metodo per farlo smettere perché si rischia di vedere aumentare il suo desiderio di ripeterle.
Devi cercare di riprendere tuo figlio, ma senza fare un problema capitale.
Inoltre sforzati di evitare stile interrogatori per sapere da chi l’ha imparata; le parolacce “non appartengono” a nessuno e poco importa chi l’ha imparata. L’importante è valutare l’uso che se ne fa e il contesto.
Diversi studi hanno evidenziato che in famiglie dove il linguaggio sconveniente è più tollerato, il bambino non mostra particolare interesse per le parolacce, ne tende a ripeterle, mentre quando i genitori ne fanno un dramma è una questione educativa fondamentale il bambino non sono insiste in modo fastidioso ripetere ma lo fa anche nei momenti meno opportuni.
Bambino dice parolacce
In generale, comunque, le parolacce in sè non fanno né bene né male: dipende da come vengono usate, ovvero dall’intenzione comunicativa del bambino e anche dal contesto.
Quando il tuo bambino dice parolacce sforzati sempre di capire il vero motivo dell’uso. E’ un modo per valutarne il peso e la gravità.

E nello stesso tempo è importante controllare anche con quale frequenza ne fa uso.
Questo è molto importante, perché in generale, l’abuso di parolacce fa correre ai bambini lo stesso rischio che abbiamo noi adulti: l’inflazione.
Quando una parola, anche forte, viene ripetuta continuamente, in ogni circostanza, perde il suo potere espressivo perché ne diventiamo assuefatti.
Se invece noti che oltre a dire le parolacce, tuo figlio manifesta un atteggiamento di ansia, nervosismo, aggressività, può darsi che ti stia comunicando inconsciamente un disagio che vive nell’ambiente famigliare o extra famigliare.
Quando tuo figlio nonostante il tuo intervento e le tue attenzioni, non riesce ad evitare le volgarità, e fa largo uso di parolacce, è possibile che stia usando questo modo di parlare perchè non riesce ad elaborare e ad esprimersi in altro modo.
In tal caso potresti valutare di rivolgerti ad un esperto, che ti aiuti ad interpretare correttamente il suo atteggiamento.
Bambini e bestemmie
Se già i bambini che dicono parolacce sono una preoccupazione per i genitori, quando un bambino bestemmia la situazione sembra molto più grave.
Ma il più delle volte i bambini non ne colgono la differenza.
Nel caso di bambini e bestemmie, il bambino che sente e ripete una bestemmia il più delle volte non lo fa con intenzionalità.
È l’effetto trasgressivo delle bestemmie che attrae tanto il bambino e ne subisce tanto più fascino quanto più forte il divieto in famiglia.
A volte non serve attivare particolari punizioni. Il rischio è di far sì che l’attrazione verso le bestemmie si trasformi in un senso di colpa.
Cerca di trattare bestemmie e parolacce allo stesso modo, applicando le stesse regole.
E ricorda che a maggior ragione quando si parla di bambini e bestemmie, dare il buon esempio è la prima regola da applicare.
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Cosa fare se a noi scappa una parolaccia?
E quando sei tu a dire una parolaccia? Cosa fare se ti è “scappata” o hai usato una espressione volgare?
Semplicemente dai il buon esempio e chiedi scusa. Ammettere un tuo comportamento sbagliato può essere un grande insegnamento. Perciò, non vergognarti di ammettere di aver sbagliato. Così davanti agli occhi di tuo figlio apparirai coerente, un genitore che sbaglia, ma che lo sa riconoscere.
Ti lascio con una domanda: “Quante parolacce dici ogni giorno davanti a tuoi figli?”
Io mi sono risposto così:”….ma metà le potrei eliminare!!”
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