
Paura del dentista nei bambini? Sono fortunato, nessuno dei miei 3 figli ha paura del dentista. Ma è solo fortuna? No! E sai perché? In questo articolo ti spiego il perché.
Paura del dentista nei bambini: scopriamo cosa c’è dietro.
Ricordo bene il mio secondo figlio Cesare che durante la prima elementare un giorno mi disse: “Sai papà, il mio amico Luca dice che il dentista ti fa una sacco di male. Dice che glielo ha detto suo cugino più grande, che è dovuto andare dal dentista perché aveva male ai denti. Io gli ho detto che non è vero e che il mio mi fa sempre il solletico e mi fa vedere i cartoni animati.”
Paura tremenda del dentista: passaparola e genitori. Il bionomio che genera la paura del dentista nei più piccoli
Semplice, forse banale, ma il passaparola è la prima causa che induce la paura del dentista nel bambino.
Quello che è accaduto a mio figlio è abbastanza comune, e la colpa non è dell’amico di turno che va a raccontare che il dentista fa male. La colpa è dei genitori. Riscontro con una certa frequenza, che da parte di noi genitori c’è una scarsa attenzione alla prevenzione dentale.
In moltissime famiglie il primo contatto con il dentista e il proprio figlio coincide con il famoso male ai denti in età scolare. E il 90% dei casi corrisponde con la presenza di una o più carie.
Certo, il dentista è fatto per anche questo ma è importante sapere, che nel momento che si avverte il dolore per una carie, questa è già molto profonda, e l’otturazione che il dentista dovrà fare sarà importante. E spesso dolorosa.
Paura del dentista psicologia

Questo spiega perché il cugino di Luca, che è in quarta elementare, va per la prima volta dal dentista quando ha male ai denti. Il dentista può solo che riscontrare la presenza di tre carie profonde. Procede con l’anestesia (che non è certo piacevole), e poi il trapano, e infine con l’otturazione.
E quando Luca torna a casa cosa potrà mai dire del dentista? Solo cose brutte. Ed è esattamente quello che accade. Poi un giorno Luca incontra suo cugino, e non gli par vero di spaventarlo un po’! E gli racconta di questa brutta esperienza con il dentista. Quasi un trauma. Il povero Luca ne rimane colpito, creando una associazione negativa a quella situazione, che poi genera nel bambino la paura del dentista.
Luca poi ne parla con il suo compagno di classe, mio figlio Cesare, il quale però rimane indifferente. Le informazioni che lui ha sono molto diverse. Nel suo cervello il dentista è un posto “sicuro” nella sua zona di comfort.
Ma come è stato possibile? Perché Cesare non ha paura del dentista?
Odontofobia. Nel bambino si combatte con la prevenzione
I miei figli Allegra, Cesare ed Ettore hanno iniziato ad andare dal dentista molto presto, durante gli anni della scuola materna, tra i 4 e 5 anni.
Ma come, già le carie a quell’età? No. Assolutamente no.
Fu proverbiale il suggerimento del mio dentista che mi disse di iniziare a portare i bambini già da piccoli dal dentista. Iniziare fin dalla tenera età a prendere confidenza con lo studio, con le attrezzature, i rumori e gli odori tipici di uno studio dentistico. Il tutto con il solo fine di evitare che da grandi avessero paura del dentista.
Come convincere un bambino ad andare dal dentista: ecco come eliminare la paura.
Iniziai con Allegra quando aveva solo quattro anni. Il suo primo giorno dal dentista andò così: la Dott.sa Micol specializzata in odontoiatria pediatrica, con la sua gentilezza le mostrò lo studio con la sedia saliscendi, la fece giocare, le mostrò i vari spruzzini e soffiatori. Poi le mise uno schermo sugli occhi con un cartone animato, e mentre Allegra si godeva la visione della Sirenetta, il dentista le guardò i denti. Tutto qui. La prima volta nulla di più.

Le volte successive, si iniziò con l’igiene dentale e i consigli per una buona pulizia. Anche in questo caso Poi con il passare degli anni, con le sigillature, e quando è servito con “l’apparecchio” (ortodonzia).
Per Cesare ed Ettore, fu poi la stessa cosa. Anche loro verso i 5 anni iniziarono con le prime sedute dal dentista.
Oggi mi ritengo fortunato. Ho tre figli che non hanno paura del dentista, e sanno che andarci è una cosa assolutamente normale. A volte un po’ fastidiosa, ma normale, e ben lontana dal rappresentare una paura.
Bambini dal dentista che piangono: il dentista può fare la differenza
Il dentista (o meglio, il pedodontista) deve conquistare la fiducia del bambino. Pertanto deve spiegare, sebbene in termini comprensibili e adatti all’età del piccolo, tutto quello che farà e che a quali fastidi si potrà andare incontro.
Per prima cosa è opportuno, dunque, che si presenti e spieghi qual è il suo ruolo e il suo compito. Questo aiuta moltissimo e minimizza il rischio che possa insorgere nel bambino la paura del dentista. Importante è che questa “chiacchierata” avvenga attraverso una scelta comunicativa e lessicale precisa, utilizzando termini adeguati e “coinvolgenti” per aumentare la tranquillità del bambino.
Quando si lavora con i bambini, l’approccio del dentista e la sua propensione possono fare la differenza. Intervenire nella bocca di un bambino, non è lo stesso che intervenire in un adulto. L’approccio di un insegnante di scuola materna, non è lo stesso di un insegnate universitario. A età diverse corrispondono esigenze e approcci diversi. Questo è il motivo per cui sempre più spesso nascono studi dentistici specializzati in odontoiatria e ortodonzia pediatrica.
Il mio consiglio è di appoggiarsi a studi dentistici specifici o che abbiano professionisti dedicati ai bambini. La paura del dentista nel caso di bambini, è sempre dietro l’angolo. Uno staff medico capace può fare la differenza.
Dentista bambini: quando iniziare?
Il periodo migliore è verso i cinque anni quando tutti i denti decidui sono spuntati e inizia il periodo di transizione verso i sei anni con la caduta dei primi denti da latte. E’ anche la fase in cui il bambino inizia a sviluppare le prime forme di inidipendenza e di autonomia. Il bamino inizia a sviluppare la zona di comfort e la zona di crescita.
Da leggere: Attività bambini: scopri quali sono le attività che aiutano tuo figlio a diventare indipendente.
In questa fase è importante controllare eventuali disallineamenti, quanto per tenere sotto controllo l’assetto e l’evoluzione della bocca, per accertarsi che non vi siano carie, che non ci siano abitudini viziate che possono influire negativamente sia con il corretto posizionamento dei denti che nello sviluppo delle ossa mascellari.
Ma cerchiamo di capire meglio i tempi della dentizione decidua e quella permanente.
Nell’uomo esistono due ordini di denti: i denti decidui e i denti permanenti. Rispetto ai denti permanenti, i denti da latte o decidui sono generalmente più piccoli, hanno un colore più chiaro e le cuspidi sono meno accentuate.
Le fasi e l’età di eruzione dei denti sono approssimativamente le seguenti:
La dentatura decidua è composta da venti denti: Otto incisivi (4 superiori e 4 inferiori), quattro canini (2 superiori e 2 inferiori) e otto molari (4 inferiori e 4 superiori); non esistono i premolari decidui.
La dentatura permanente è invece composta da trentadue denti: otto incisivi, quattro canini, otto premolari e dodici molari (compresi i “denti del giudizio”).
I denti da latte iniziano in genere a crescere all’età di 8 mesi, con notevoli differenze individuali, e i primi denti che nascono sono quelli anteriori del mascellare inferiore (incisivi inferiori). La dentatura decidua si conclude intorno ai 30 mesi.
I denti decidui cominciano ad essere sostituiti all’ incirca all’età di 6 anni e proseguono nel loro cambiamento fino a 13 anni, quando raggiungono un totale di 28 denti.
Infine la terza ed ultima serie di molari, comunemente chiamati “denti del giudizio”, compaiono nella maggior parte delle persone nella tarda adolescenza.
Le fasi e l’età di eruzione dei denti sono approssimativamente le seguenti:


Tratto da: http://www.salvagenteitalia.org
Sigillature denti: casa sono e quando è meglio farle

La sigillatura dei denti è una procedura dentistica raccomandata per prevenire la formazione di carie, da eseguire non appena i denti da latte lasciano il posto a quelli permanenti. La sigillatura dei denti è consigliata, in particolare, per prevenire lo sviluppo di processi cariogeni nei molari. Difatti, questi denti sono più esposti al rischio di carie dato che presentano numerosi e profondi solchi, al cui interno la placca e i batteri possono facilmente annidarsi e creare danno.
Oltre all’accurata igiene dentale quotidiana ed alla periodica pulizia dentale professionale, un modo piuttosto innovativo per prevenire le carie (dunque fuggire all’otturazione) esiste, ed è proprio la sigillatura dei denti. Detta così, questa procedura può spaventare: in realtà, come vedremo, la sigillatura è un intervento veloce, completamente indolore ed estremamente vantaggioso.
L’intervento consiste nell’applicazione, sulla superficie masticatoria dei molari, di una speciale resina in grado di proteggere lo smalto dentale da eventuali processi cariogeni futuri.
La sigillatura dei denti è un intervento completamente indolore, semplice e rapido, che non richiede né anestesia locale né tantomeno l’utilizzo del trapano.
La sigillatura del dente prevede l’applicazione di una speciale resina fluida (detta sigillante) direttamente sui solchi occlusali dei denti molari.
Di seguito, viene descritta per punti la procedura standard con cui viene eseguita la sigillatura dei denti:
- Selezione del dente da sigillare
- Isolamento del dente mediante apposita diga (piccolo fazzoletto di lattice che, fissato su un dente, impedisce l’accumulo di saliva. Durante la sigillatura di un dente, infatti, un’eventuale raccolta eccessiva di saliva può diminuire la forza di legame della resina al dente, vanificando l’intervento)
- Applicazione di una speciale sostanza acida sul dente da sigillare, per renderlo più poroso e facilitare l’adesione del sigillante al dente
- Attesa, lavaggio e asciugatura della superficie del dente da sigillare
- Applicazione della resina sigillante mediante un apposito pennellino
- Polimerizzazione del sigillante: la resina, irradiata con speciali lampade alogene, aderisce perfettamente al solco del dente
- Controllo della sigillatura del dente. Nel caso si verificasse un sovra-riempimento, è necessario eliminare gli eccessi di resina
Tratto da https://www.my-personaltrainer.it
Dentifricio bambini: serve davvero? Sembra proprio di NO
Secondo una studio condotto dalle università del North Carolina e di Chicago, l’uso di dentifricio bambini con fluoro comporta sia vantaggi, ma anche svantaggi.
Gli autori di questa interessante ricerca pubblicata sul Journal of the American dental association, hanno effettuato un’ampia analisi statistica. E’ così emerso che l’uso di dentifricio per bambini contenente fluoro comporta sia vantaggi che svantaggi. Da un lato, l’impiego di questi prodotti nei bimbi dopo i due anni è in grado di ridurre in modo considerevole il rischio della formazione di carie. Dall’altro è possibile la comparsa di macchie scure sui denti legate alla fluorosi. Infatti, i bambini così piccoli non sanno ancora controllare bene il riflesso della deglutizione e possono “mangiare” ogni giorno piccole quantità di dentifricio al fluoro. Questo elemento può essere assorbito a livello sistemico, accumulandosi. Dando appunto origine alla fluorosi.
Per questo, nei bimbi molto piccoli, specialmente sotto l’anno di età, questi prodotti non sembrano l’ideale.
Da leggere: Dentifricio bambini: serve davvero? Sembra proprio di NO
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