
Cara Greta,
io non sono proprio sicuro che tu possa dire che ti ho rubato qualcosa. Anzi.
Sono passate già tre settimane dal tuo discorso accorato all’Assemblea generale della Nazioni Unite, e come è corretto fare, mi sono preso un pò di tempo per riflettere sulle tue parole e sul messaggio che ci hai voluto trasmettere. Ma ho deciso di risponderti.
Sono un papà di quattro fantastici ragazzi, orgoglioso di ognuno di loro. Mia figlia più grande ha la tua stessa età, e nell’ascoltare le tue parole, percepisco la stessa rabbia tipica degli adolescenti. La rabbia e il disappunto, caratteristici della tua età. L’età appunto dell’adolescenza, di chi attraversa una fase della crescita che prelude all’età adulta.
Mi rendo conto, da genitore, che è un età complicata, un periodo di cambiamento psico-fisico e sociale, e non sempre è facile comprendere, analizzare e valutare in modo equilibrato quello che è intorno a te.
La tua è una età tipicamente caratterizzata dalla ribellione, dalla disapprovazione, e dal disprezzo di quello che noi adulti abbiamo fatto e stiamo facendo.
Attenzione, non sto dicendo che tu stia sbagliando a tenere alta l’attenzione sul problema plastica, stai facendo tanto per tutti noi e non posso che ringraziarti per questo.
In famiglia abbiamo modificato molte nostre abitudini in favore di uno stile di vita più rispettoso, ma c’è sicuramente ancora molto da fare.
Ma è giusto tu sappia che io, e molti papà come me, non ti hanno rubato i sogni nè la tua infanzia. Anzi.
Hai detto che non smetterai di combattere e ci terrai d’occhio.
Ottimo. Se finalmente imparerai a tenerci d’occhio veramente, scoprirai molte cose su questi adulti intorno a te. Realizzerai che dietro a questa tuo disprezzo nei nostri confronti, potresti scoprire quante cose sono state fatte, in questo ultimo secolo. Soprattutto per garantire un futuro migliore agli adolescenti come te.
La plastica non è necessariamente una cattiva invenzione, è stata inventata per durare per sempre e per sostituire oggetti che andavano cambiati spesso (e buttati) in un momento in cui le condizioni economiche non erano certamente di benessere come oggi. E’ anche molto economica e ciò significa che può essere un valido aiuto per quelle società che non possono permettersi materiali nobili. Queste caratteristiche la rendono ancora oggi un materiale interessante, da non demonizzare. Paesi come la Gran Bretagna stanno sostituendo le vecchie banconote con banconote di plastica, che hanno maggior resistenza e durata molto maggiore rispetto alle fibre naturali di cui sono composte le vecchie. Lo trovi un male?
Inoltre, sono stati molti della mia generazione ad interessarsi all’ambiente e a inventare, e affinare tecnologie per misurare e comprendere la questione ambientale. Grazie a loro tu oggi sei consapevole del problema.
Anche noi adulti volevamo cambiare il mondo e ci abbiamo provato: negli ultimi 50 anni sono state sconfitte importanti malattie, la mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo è stata dimezzata. Gli studi sui sistemi fotovolaici ed eolici sono iniziati molto prima tu nascessi. Già. Proprio così. Da persone che come te hanno deciso di combattere, e non si sono arrese. Sono cadute più volte, ma sempre si sono rialzate. Parlo di scienziati e ricercatori che hanno contribuito a rendere il nostro futuro più certo e sostenibile.
E’ indubbio che il nostro pianeta, va tutelato con maggior impegno e attenzione, e che tutti siamo chiamati a fare di più. E fare di più significa anche, più ricerca.
Oggi i paesi che inquinano di più sono i paesi in via di sviluppo, quei paesi in cui la ricerca della sopravvivenza è molto più impellente dell’interesse a non inquinare. Dobbiamo fare di più anche per loro, ma chi cerca di sopravvivere a fame, guerre e malattie non ha questo grande interesse verso il buco dell’ozono e la barriera corallina!
Inoltre c’è una cosa che stai facendo che proprio non mi piace: metti le generazioni una contro l’altra e credo che questo sia terribile!
Ci stai accusando di un sacco di cose, invece di proporre una cooperazione. C’è poco da chiedere di usare le borracce e non usare gli aerei agli adulti, quando centinaia di migliaia di giovani vestono fast fashion, gettando via capi di abbigliamento dopo pochi mesi. Capi fatti in materiali sintetici, derivati da plastiche e petroli, che lavandoli creano scarichi pieni di microplastiche che finiscono in mare. Sono solo gli adulti che desiderano l’ultimo modello di cellulare, in barba al riciclo della componentistica interna e soprattutto delle batterie? Cover di plastica che si cambiano con la moda, accessori di mille tipi più fashion che necessari, non sono desiderio esclusivo di noi adulti, anzi, molti di noi ormai comprendono i danni all’ambiente e si sono fatti molto più attenti.
Dobbiamo imparare a cooperare, a lavorare insieme, a sincronizzarci sulle stesse onde per poter realizzare un futuro migliore. Perché è vero, io posso fare di più, ma a breve passerò il testimone e non mi pare che a parte manifestare la tua sia una generazione rivoluzionaria a livello ambientale.
Così la prossima volta che deciderai di parlare in pubblico, e avrai la possibilità di raggiungere milioni di persone, ricordati di dire ai giovani che manifestare per il nostro pianeta è giusto, che glia adulti devono e possono fare di più, ma anche voi potete farlo a partire da ciò che indossate e portate in tasca.
Un papà blogger.
Massimo Greggio
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