
“Mangi la pizza nel cartone per praticità o per evitare di sporcare i piatti?”. “Ti piace avere il cartone per pizza sulle ginocchia mentre guardi la tv e gusti la tua margherita con bufala e i pomodoirini?”.
Dopo che avrai letto questo articolo, molto probabilmente non lo farai più!
Il cartone per pizza può essere tossico e pericoloso per la tua salute.
La convinzione di molti è che il cartone della pizza, in quanto realizzato con carta, sia assolutamente sicuro e ideale per il trasporto e la consumazione della pizza.
Purtroppo non sempre è così. E in questo blog papà ti voglio raccontare cosa ho scoperto.
In base a diverse test eseguiti, è emerso che i cartoni di 3 aziende produttrici analizzate, due straniere e una italiana presentano il Bisfenolo A in concentrazioni elevate e ciò dimostra che si tratta di prodotti realizzati con carta riciclata.
La normativa vigente è molto chiara: le confezioni di cartone per la pizza da asporto devono contenere solo cellulosa “vergine”. Questo perchè la carta reciclta può contenere sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute.
Ma perchè allora circolano cartoni per pizza realizzati con carta reciclata?
Semplicemente per questione di costi.
Sia i produttori, che le stesse pizzerie (sia ignare, ma spesso consapevoli), per risparmiare anche pochi centesimi di Euro, fanno uso di cartoni per pizza non idonei e fuori legge, spesso realizzati o con materia prima proveniente dall’estero..
Un esempio? Un imballo realizzato con cartone riciclato costa circa 0,09 € (9 centesimi). Lo stesso cartone realizzato con pura cellulosa per uso alimentare costa quasi il doppio 0,15€ (15 centesimi). Apparentemente pochi centesimi di differenza, ma che in un anno possono diventare migliaia di Euro di risparmio per una pizzeria anche piccola.
Cartone pizza: non rischiare la tua salute.
Il problema della tossicità dovuto alla presenza del Blasfenolo, è legato principalmente all’alta temperatura della pizza appena esce dal forno. Non appena si superano i 60/65 °C c’è una migrazione della sostanza tossica dal cartone alla pizza, che per ingestione entra in circolo nel nostro organismo.

Appare evidente che la prima cosa da fare è evitare nel modo più assoluto di consumare la pizza nel cartone, ma trasferirla subito in un piatto. Altra cosa altrettanto importante è non scaldare la pizza nel forno con il cartone, per evitare l’ulteriore rilascio delle sostanze tossiche nella pizza.
DA LEGGERE: Vivere sani. In salute e più a lungo con la regola 0-5-30.
Come si riconosce un cartone per pizza per uso alimentare?
Non è per nulla facile distinguere con chiarezza i vari tipi di imballo, ma può aiutare molto osservare la presenza di uno o più dei seguenti dati sul cartone della pizza.

1 – Verifica la presenza del logo composto da un bicchiere e una forchetta.
2 – Accertarti che sia riportata la frase “PER ALIMENTI”
3 – Controlla che sia indicato il nome del produttore e il codice di tracciabilità per identificare il lotto di produzione.
Qual’ora ti venisse il dubbio sulla bontà del cartone, ecco alcuni suggerimenti pratici:
- Se gli strati di cui è costituito il cartone sono bianchi significa che è stata utilizzata pura cellulosa, ed hai la sicurezza di avere un imballo per pizza idoneo.
- Nel caso il cartone per pizza fosse marrone si tratterebbe di un cartone semichimico, di qualità inferiore rispetto al precedente ma comunque a norma di legge.
- Un cartone di colore grigio è molto sospetto perché si potrebbe trattare di materiale proveniente da processi di riciclo e quindi potresti avere tra le mani un imballo non conforme alla legge italiana.
- “test fai-da-te” sul cartone. Metti qualche goccia d’acqua sulla superficie interna e aspettare pochi minuti. Se la cellulosa è vergine le gocce non vengono assorbite facilmente, se è riciclata l’acqua viene assorbita in fretta.
Bisfenolo A: cos’è e perchè è pericooso.
Il bisfenolo A, chiamato comunemente BPA è un composto chimico utilizzato nella produzione di plastiche e resine, anche a uso alimentare (bottiglie, biberon, etc.).
Nei primi anni duemila è stato scoperta la sua pericolosità in quanto capace di alterare lo sviluppo e l’equilibrio del sistema ormonale incidendo sulla fertilità e producendo anomalie riproduttive, cancro al seno e alla prostata, diabete e malattie cardiache.
Nonostante le raccomandazioni delll’Agenzia europea delle sostanze chimiche per la messa al bando di questo composto sintetico, il Parlamento europeo e la Commissione Envi Ambiente hanno semplicemente abbassato i limiti consentiti (da 600 a 50 parti per miliardo) e portato a zero la soglia negli involucri per alimenti destinati a neonati e bambini.
Lascia un commento