“Qual’è il migliore ospedale dove partorire? Quali sono i migliori reparti di maternità in Italia? Come si sceglie la struttura ospedaliera dove partorire?”.

Queste sono le domande tipiche che molti genitori si fanno quando arriva il momento tanto atteso del parto.
In questo articolo la classifica aggiornata dei migliori ospedali dove partorire in Italia.
I migliori ospedali italiani dove partorire
In base agli ultimi dati disponibili, in Italia ci sono ben 518 strutture sanitarie pubbliche e 482 strutture private accreditate. Molte di queste sono ospedali di altissimo livello, riconosciuti per la loro qualità, efficienza e servizio offerto.
Durante il 2020 la rivista Newsweek, sulla base delle esperienze dei pazienti ha predisposto la classifica dei migliori ospedali italiani, e tra questi si trovano le migliori strutture ospedaliere dove partorire.
Classifica ospedali italiani dove partorire

Gli ospedali più performanti si concentrano in 6 regioni, tutte al centro-nord. La regione con il numero più alto è Lombardia, segue poi l’Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Piemonte e Toscana.
In base alle informazioni raccolte e rese disponibili dal servizio Dovemicuro.it, i migliori ospedali italiani indicati per il parto sono:
POS | Ospedale | Città | Regione |
---|---|---|---|
1 | Ospedale Sant'Anna - AOU Città della Salute e della Scienza | Torino | Piemonte |
2 | Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano | Milano | Lombardia |
3 | Policlinico universitario Gemelli | Roma | Lazio |
4 | Ospedale Papa Giovanni XXIII - ASST Papa Giovanni XXIII | Bergamo | Lombardia |
5 | Policlinico Casilino di Roma | Roma | Lazio |
6 | Ospedale San Pietro di Roma | Roma | Lazio |
7 | Ospedale San Giovanni Calibita di Roma | Roma | Lazio |
8 | Ospedale Borgo Trento | Verona | Veneto |
9 | Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi | Firenze | Toscana |
10 | Ospedale dei Bambini "Vittore Buzzi" | Milano | Lombardia |
11 | Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi | Bologna | Emilia Romagna |
12 | Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia | Brescia | Lombardia |
13 | Policlinico di Modena | Modena | Emilia Romagna |
14 | Azienda Ospedaliera di Padova | Padova | Veneto |
15 | Policlinico Sant'Orsola | Bologna | Emilia Romagna |
16 | Ospedale Filippo Del Ponte | Varese | Lombardia |
17 | Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero | Brescia | Lombardia |
18 | Ospedale di Parma | Parma | Emilia Romagna |
19 | Ospedale Infermi di Rimini | Rimini | Emilia Romagna |
20 | Fondazione MB per il Bambino e la sua Mamma | Monza | Lombardia |
21 | Ospedale San Raffaele | Milano | Lombardia |
Classifica ospedali con meno cesarei
Tra i vari parametri che vengono considerati nella valutazione di un ospedale dove partorire, viene considerata anche la percentuale di tagli cesarei effettuati. In base ai dati raccolti dal Ministero della Salute, nell’ambito del Programma Nazionale Valutazione Esiti, è merso che negli ultimi anni il numero di parti con taglio cesareo è cresciuto.
A fronte di una media europea del 25%, in Italia si è passati dal 10% degli anni 80, a oltre il 30% degli ultimi anni.
Ma quali sono gli ospedali che fanno meno ricorso al taglio cesareo?
Questa la classifica degli ospedali dove partorire con il più basso rapporto di tagli cesarei:
POS | Ospedale | Città | Regione |
---|---|---|---|
1 | Ospedale V. Emanuele II | Carate Brianza | Lombardia |
2 | Ospedale Ca' Foncello | Treviso | Lombardia |
3 | Ospedale di Palmanova | Palmanova | Friuli |
4 | Fondazione MB per il Bambino e la sua Mamma | Monza | Lombardia |
5 | Ospedale Civile di Vimercate | Vimercate | Lombardia |
6 | Ospedale Civile La Memoria | Gavardo | Lombardia |
7 | Ospedale di Castelfranco Veneto | Castelfranco Veneto | Veneto |
8 | Ospedale di San Bonifacio | San Bonifacio | Veneto |
9 | Ospedale di Latisana | Latisana | Friuli |
10 | Ospedale di Montebelluna | Montebelluna | Veneto |
Come scegliere l’ospedale dove partorire?
La scelta dell’ospedale dove partorire è spesso un passaggio obbligato con l’avvicinarsi del giorno del parto. Per molti papà e mamme, la scelta è facile e talvolta suggerita dal ginecologo che segue la futura mamma.
Ma in tutti gli altri casi che fare? Come scegliere la struttura dove partorire? Come identificare quella migliore?
Fortunatamente in Italia gli ospedali sono di buon livello e salvo particolari patologie, che andranno ben valutate insieme al medico curante, l’ospedale più comodo e vicino può essere un buon compromesso.
Nel caso invece si scelga uno specifico ospedale, questi sono gli aspetti che vale la pena considerare:
- Livello dell’ospedale: meglio se è di secondo o terzo livello, proprio perché sarà potenzialmente più in grado di gestire eventuali problemi garantendo magari la terapia intensiva neonatale.
- Per chi è intenzionata a fare la partoanalgesia (epidurale), è assolutamente necessario controllare che il punto nascita scelto l’assicuri h24. Non in tutte le strutture questo avviene.
- Verificare che il marito/compagno sia ammesso in sala parto. Ormai è un’abitudine consolidata, ma è sempre meglio chiedere se è effettivamente possibile avere il compagno vicino durante il travaglio, il parto e nelle prime ore successive la nascita.
- Numero di parti durante l’anno, e percentuale di parti cesarei: essere sicuri di partorire in una struttura che è pronta ad affrontare le eventuali emergenze è un dettaglio non di poco conto. Se possibile scegliere strutture con almeno 500 parti all’anno e un indice di cesarei più basso.
- Possibilità di frequentare corsi pre-parto: frequentando un corso preparto avrai non solo la sicurezza di imparare al meglio come gestire lo stress e come controllare il tuo corpo anche durante il travaglio (con il controllo della respirazione, ad esempio, o il rafforzamento dei muscoli pelvici), ma avrai anche la possibilità di entrare in contatto con medici, ostetriche ed operatori.
- Possibilità del rooming-in. Molto importante poter tenere il neonato in stanza fin da subito. Questa modalità è un valore aggiunto, perché ormai è chiaro che questa procedura facilita e promuove l’avvio dell’allattamento al seno.
Lascia un commento